Lea Gramsdorff per Women Empowerment

 

"Istruzioni (da manuale di moderno approccio proattivo poco contemporaneo)" - 100 x 70 cm - 2024











per la mostra "women empowerment"
a cura di Caterina Ghisu e Simone Mereu Canepa
Cagliari, Hotel Italia

Lea Gramsdorff portfolio


s t a t e m e n t

La figura collocata in uno spazio pittorico è teatro, allo stesso modo in cui il teatro è anche pittura. È quella relazione tra uno o più soggetti e lo spazio a creare un mondo, a definirne le regole e a tratteggiare il racconto.

Il quotidiano, le abitudini, gli oggetti che rappresentano i rituali di “addomesticamento” del proprio Io costituiscono il codice espressivo al quale attingo. Come se fossero una lente focale sull’essere umano, nella convinzione che il “banale” sia anche allegoria e portatore di una propria poetica. Ed è sempre la figura, per quanto piccola, a definire e modificare l’ambiente che la circonda; a volte è la figura umana, altre volte un oggetto che la rappresenta. Sedie, tavoli, lampade, credenze, comodini e stoviglie creano così un mio piccolo alfabeto personale utile a trasferire significati, metonimia in cui il concreto sta per l’astratto: un piatto di minestra può diventare il luogo della Creazione, una sedia rappresentare un ipotetico Io, un abat-jour definire il buio, una valigia figurare una scelta, una foglia tenere il tempo con il fiato sospeso. Spesso è un cortocircuito con la parola a innescare l’ossessione per una nuova ricerca. Antico Testamento, poesia, testi scientifici o filosofici, opere teatrali, lettere, singole parole ... riverberano nel lavoro sotto forma di per me urgenti domande: Cosa spinge l’uomo attraverso le prove dell’esistenza? Cosa rallenta il suo cammino? È la continua oscillazione tra ordinario e straordinario a renderci così squisitamente umani? E di quanto potere investiamo gli oggetti perché affermino la nostra presenza e testimonino il nostro passaggio?

La carta con il tempo è diventata il supporto più congeniale alla mia ricerca; la carta nautica in particolare accompagna il mio lavoro da anni. Essa segna rotte, profondità, racconta della necessità di orientarsi, di seguire segni e appunti per trovare una direzione o un porto al quale approdare. Con il progetto “Lebenslaub” ho iniziato ad attingere alla carta del mio archivio personale (documenti, fotografie, lettere, appunti, pagine di libri, ritagli di opere non finite), un materiale emblematico perché tutto ciò che conserviamo per l’arco di una vita rappresenta il tentativo di definire la nostra identità, l’ingombrante sforzo di custodire il passato e forse l’illusione di fermare il tempo. “Lebenslaub”, che prende spunto dalla poesia Soldati di Ungaretti, è dunque una sorta di autobiografia tridimensionale in continuum. Nuovi “documenti” vengono trasformati in nuove foglie e integrati nell’opera, creando così un movimento anche lungo la linea temporale. Ché nulla ci rende più fragili del tempo.

 

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il portfolio 2021 di Lea Gramsdorff:






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il portfolio del duo Lea Gramsdorff / Simone Dulcis:



Lea Gramsdorff e altre 30 artiste nella collettiva "Women Empowerment"

Women Empowerment è una mostra collettiva ospitata nelle sale dell’Hotel Italia di Cagliari, che parte dalla richiesta a oltre trenta artiste di raccontare il lungo e complesso processo intrapreso dalle donne per incrementare il potere di controllo sulle proprie vite.

 


 

Vernissage: 12/01/2024 ore 18,30

Dal 12/01/2024 al 09/03/2024
Hotel Italia - Via Sardegna, 31, Cagliari

a cura di Caterina Ghisu e Simone Mereu Canepa



Il femminismo non riguarda il processo per rendere le donne più forti. Le donne sono già forti, si tratta di cambiare il modo in cui il mondo percepisce quella forza.
G.D. Anderson


Women Empowerment è una mostra collettiva ospitata nelle sale dell’Hotel Italia di Cagliari, che parte dalla richiesta a oltre trenta artiste di raccontare il lungo e complesso processo intrapreso dalle donne per incrementare il potere di controllo sulle proprie vite, per compiere scelte strategiche a loro favorevoli, volte a raggiungere il proprio potenziale.
Sono scaturite delle riflessioni sul modo in cui le artiste guardano all’empowerment femminile nel presente, ma anche in una prospettiva futura, in cui raccontano il rapporto con il corpo e la loro autostima, il diritto di determinare scelte, di decidere della propria vita, privata e lavorativa, la capacità di influenzare la direzione del cambiamento sociale per creare un sistema più giusto ed inclusivo.
Se gli strumenti attraverso i quali l’empowerment femminile si realizza sono l’educazione, l’informazione, la divulgazione e la sorellanza, questa mostra ha l’intento di innestarsi nel processo di sensibilizzazione sociale, come un’azione - una tra le tante possibili - per combattere la disparità di genere, obiettivo di sviluppo sostenibile numero 5 dell’Agenda 2030, che significa riconoscere che senza equità di genere non può esserci sviluppo globale.
Ecco perché è importante promuovere iniziative che coinvolgano la comunità sui temi dell’empowerment femminile, favorirlo non solo è un dovere sociale, ma è anche l’unico modo per far sì che la cultura in cui viviamo diventi sempre più inclusiva nei confronti delle donne.

(Caterina Ghisu e Simone Mereu Canepa)

 

Le artiste

Giuseppina Arangino, Barbara Ardau, Pietrina Atzori, Giulia Baita, Elisabetta Cabras Mannu, Anna Maria Caracciolo, Emanuela Cau, Samoa Cocco, Tiziana Contu, Mara Damiani, Cristina Dell’Orfano, ELS (Elisabeth Euvrard), Elisabetta Falqui, Viviana Fernandez Nicola, Lea Gramsdorff, Gabriella Locci,
Laura Locondro, Monica Lugas, Beatrice Marinoni, Maria Grazia Medda, Michela Mereu, Mirella Mibelli, Roberta Montali, Roberta Napoli, Nikzone (Nicoletta Zonchello), Veronica Paretta, Valeria Pesce,
Paola Pinna, Stefania Polese, Laura Saddi, Tiziana Sanna, Mabi Sanna, Rosaria Straffalaci, Lucia Vallifuoco
 

Lea Gramsdorff showreel



     A new selection of Lea Gramsdorff's latest movies:

Il nostro concerto, by Francesco Piras

L'ospite, by Nunzio Caponio e Simeone Latini

Einstein, by Liliana Cavani

Happy Days Motel, by Francesca Staasch

Enfasi mistica di un amore oscuro, by Gianluca Morini

Vent'anni, by Giovanna Gagliardo


 



A selection of Lea Gramsdorff's finest works from 1998 to 2005 in movies and tv shows.


Clips from:

Mathilde, by Nina Mimica

Per Non Dimenticarti, by Mariantonia Avati

Distretto di Polizia, by Renato De Maria

Diario di Matilde Manzoni, by Lino Capolicchio

L'Avvocato Porta, by Franco Giraldi

La Cena, by Ettore Scola

TreDonne: photogallery

 








TRE DONNE di Sylvia Plath
con Lea Gramsdorff Eleonora Giua Elena Pau 
Ennio Atzeni musiche e pianoforte Marco Nateri costumi 
Morning Players 2019 installazione site-specific di Simone Dulcis e Lea Gramsdorff 
assistente costumista Patrizia Etzi Il Teatro della Sartoria direzione tecnica Valentino Carcassi assistenza tecnica Lorenzo Perra una produzione La Fabbrica Illuminata ph Daniela Serpi


L’area archeologica di Sant’Eulalia palcoscenico d’eccezione per “Tre donne”

 

Sarà l’area archeologica di Sant’Eulalia a Cagliari lo scenario del debutto di “Tre donne”, spettacolo della Fabbrica Illuminata dall’omonimo poemetto a tre voci di Sylvia Plath. L’appuntamento è sabato 20 (alle 20.30) e domenica 21 maggio (in due repliche, alle 17 e alle 19), in chiusura della stagione di teatro da camera, organizzata dalla Fabbrica Illuminata con la direzione artistica di Elena Pau.


(ph. D. Serpi)


Sotto i riflettori del palcoscenico le attrici Eleonora Giua, Lea Gramsdorff ed Elena Pau: un’interpretazione sottolineata da un’ambientazione sonora e strumentale, intervallata da parti vocali, curata dal musicista Ennio Atzeni, anch’egli presente in scena al pianoforte. Lo spettacolo è impreziosito dai costumi del regista, scenografo e costumista Marco Nateri. Accompagna gli spettatori lungo la passerella che porta al pozzo seicentesco dell’area archeologica, introducendoli così allo spettacolo, Morning Prayers | 2019, installazione site-specific di Simone Dulcis e Lea Gramsdorff che evoca l’ambientazione del poemetto di Sylvia Plath.

Tre donne di Silvia Plath è un poemetto radiofonico trasmesso per la prima volta dalla BBC il 19 agosto del 1962. Nella composizione si intrecciano le voci di tre donne che non dialogano tra loro ma ognuna con la propria coscienza attraverso la tecnica narrativa del monologo.



Le tre donne sono ricoverate in un ospedale nel reparto maternità, dove fanno i conti con le paure e le aspettative che la gravidanza e l’imminente parto inevitabilmente portano con sé. Tre diversi destini, tre identità ben distinte, eppure legate dalla condizione dell’essere corpo e spirito al servizio della procreazione. Tre donne senza nome che sacrificano il proprio io al concepimento, visto come atto di genere.

L’autrice racconta la maternità da un angolo ottico non tradizionale, lontano dalle convenzioni sociali. Lo spazio fisico diventa l’epicentro di dolore e alienazione. Il corpo della donna acquisisce e poi perde le sue deformità. L’identità perduta verrà restituita dal personale medico, al momento delle dimissioni dalla clinica.


Prenotazione obbligatoria: 379/2537014 (solo WhatsApp) e lafabbricailluminata@gmail.com. Lo spettacolo è gratuito. Il biglietto per accedere all’area archeologia costa 4 euro.

Tre Donne di Sylvia Plath al sito archeologico di Sant'Eulalia


 TRE DONNE

Poemetto per tre voci di Sylvia Plath

con ELEONORA GIUA

LEA GRAMSDORFF

ELENA PAU

e ENNIO ATZENI, musiche e pianoforte


Marco Nateri, costumi


"Tre donne" di Sylvia Plath è un poemetto radiofonico trasmesso per la prima volta dalla BBC il 19 agosto del 1962. Nella composizione si intrecciano le voci di tre donne che non dialogano tra loro ma ognuna con la propria coscienza attraverso la tecnica narrativa del monologo.

Le tre donne sono ricoverate in un ospedale nel reparto maternità, dove fanno i conti con le paure e le aspettative che la gravidanza e l'imminente parto inevitabilmente portano con sé. Tre diversi destini, tre identità ben distinte, eppure legate dalla condizione dell'essere corpo e spirito al servizio della procreazione. Tre donne senza nome che sacrificano il proprio io al concepimento, visto come atto di genere.

L’autrice racconta la maternità da un angolo ottico non tradizionale, lontano dalle convenzioni sociali. Lo spazio fisico diventa l’epicentro di dolore e alienazione. Il corpo della donna acquisisce e poi perde le sue deformità. L’identità perduta verrà restituita dal personale medico, al momento delle dimissioni dalla clinica.

L’interpretazione delle attrici in scena, Eleonora Giua, Lea Gramsdorff e Elena Pau, è sottolineata da un'ambientazione sonora e strumentale intervallata da parti vocali, curata dal musicista Ennio Atzeni, anch’egli presente in scena.

Parallelamente sarà possibile visitare "Morning Prayers 2019", installazione site-specific di Simone Dulcis e Lea Gramsdorff.

SAB 20 MAGGIO | ORE 20.30
DOM 21 MAGGIO | ORE 19

SITO ARCHEOLOGICO DI SANT'EULALIA
Vicolo Collegio 2 - Cagliari




Lea Gramsdorff interpreta Sylvia Plath per La Fabbrica Illuminata

Nell'ambito della rassegna di “Teatro da Camera” organizzata dall’Associazione culturale La Fabbrica Illuminata, che nel ricco cartellone di questa stagione annovera undici produzioni teatrali che da febbraio a maggio animeranno il panorama culturale di Cagliari, con una contaminazione di generi e linguaggi che mira a coinvolgere il pubblico attraverso registri drammaturgici differenti.


Grande novità del 2023, gli appuntamenti della rassegna sono dislocati in tre sedi diverse, nell’ottica di creare una sinergia che arricchisca il tessuto culturale cittadino e promuova un’originale fruizione dei contenuti: la sala di teatro da camera de La Fabbrica illuminata, il sito archeologico di Sant’Eulalia e la Cripta del Santo Sepolcro.

Proprio in questi siti, importante patrimonio storico della città, si svolgeranno gli appuntamenti della sezione “La storia non si cancella” dedicati alla Giornata della Memoria, e quelli dedicati al ricordo del genocidio armeno.


Il sito archeologico di Sant’Eulalia impreziosirà due tra i numerosi appuntamenti a firma femminile della rassegna, dedicati alla lettura scenica tratta dal libro di Rossana Copez “Benedetta Judikissa di Cagliari”, in cui si tratteggia la prima donna “giudicessa” della storia sarda, e al poemetto “Tre donne” di Sylvia Plath, che vedrà in scena, Eleonora Giua, Lea Gramsdorff ed Elena Pau, insieme al musicista Ennio Atzeni, con i costumi di Marco Nateri (20 e 21 maggio)

Non manca, nella rassegna, il teatro varietà, che dona un tocco di leggerezza al primo weekend di primavera dell’anno: il 25 marzo va in scena lo spettacolo “Chicchi di riso” di e con Marta Proietti Orzella, accompagnata alla chitarra da Luca Pauselli; il 26 marzo Daniele Monachella e Carlo Valle raccontano di Guglielmo Scuotelapera – William Shakespeare – alle prese con il suo analista, nello spettacolo da loro ideato “Era L’allodola? Da un dubbio…”, prodotto da MAB Teatro.

Chiudono il programma di via Falzarego, il 22 e il 23 aprile, due nuove produzioni de La Fabbrica Illuminata, che vedono Manuela Perria interpretare “La sua grande occasione”, monologo tratto da Alan Bennett, e “La parrucca”, spettacolo scritto da Natalia Ginzburg.



source: lafabbricailluminata.org

Lea Gramsdorff legge Sergio Atzeni al Festival OFF

Doppio appuntamento letterario a San Gavino per il FestivalOFF con “Cercandocieli” di Rossana Copez e il reading performativo “Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo”, con Lea Karen Gramsdorff e Simone Dulcis.


Sabato 15 ottobre, alle 19, la Casa Museo Dona Maxima ospiterà Rossana Copez e il memoir edito da Il Maestrale “CercandoCieli”, un viaggio intimo nella vita dell’autrice, con le sue gioie e i suoi dolori. L’accompagnerà nella presentazione la giornalista Alessandra Ghiani.



A seguire, il reading performativo “Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo”, tratto dall’omonima raccolta di poesie di Sergio Atzeni.

Il reading è curato da Lea Karen Gramsdorff (voce narrante) e da Simone Dulcis, che accompagnerà con una sound performance l’interpretazione dell’attrice. Un insieme di musica e poesia per riscoprire e immergersi nell’universo lirico di Atzeni. Il lavoro nasce nell’ottobre 2021 per “conDominio”, il progetto di Concita De Gregorio e Sandra Toffolatti, e debutta in teatro nel 2022 nel cartellone del festival “La notte dei Poeti” presso il teatro romano di Nora.